Viaggiare a vela nell’immaginario di tutti è un’esperienza affascinante che permette di vivere giornate all’aria aperta, solcare i mari, esplorare coste e paesi da sogno. In realtà lo stile di una crociera comprende il lavoro duro, le scomodità, la mancanza di privacy, l’obbedienza agli ordini dello skipper. Siete pronti per tutto questo?

Viaggiare a vela, esplorare gli angoli più remoti del globo può sembrare romantico, ma ci sono molteplici aspetti pratici da considerare prima di mollare gli ormeggi. La preparazione di una lunga navigazione richiede mesi se non addirittura anni per allestire al meglio la barca, pianificare navigazione e scali, preparare i documenti, studiare itinerari, carte nautiche e normative dei vari paesi che si vogliono visitare. Ci si fanno tante domande, si hanno mille dubbi e non si sa mai fino in fondo cosa aspettarsi da un’avventura simile. E anche dopo essere salpati ci si rende conto che si è solo parzialmente preparati per un viaggio del genere.

Conoscere l’arte della navigazione è solo metà della battaglia. In realtà si deve imparare a vivere lo stile di vita della crociera, elemento che può rivelarsi altrettanto stimolante, specialmente quando si aggiungono i bambini all’equazione. Cose semplici, come andare in un mercato per acquistare pane e uova assumono un significato completamente nuovo. Si deve entrare in un’altra dimensione del tempo, certamente più lento e accettare che tutta la nostra esperienza sarà dettata da Madre Natura e a lei non potrebbe importare di meno dove state cercando di navigare e quanto velocemente pensate di di arrivarci.

Fare una lunga crociera è un lavoro duro. Ci sono più giorni in cui ci si sveglia, sempre che si è dormito, con una lunga lista di lavori da eseguire: controlli, ispezioni, manutenzioni, lavori fai-da-te. Naturalmente quando si leggono i libri o i blog di questi viaggi, ci si immedesima subito e si comincia a sognare di fare altrettanto un giorno. Beh, accantonate questi racconti per un attimo, prendetevi una pausa e leggete queste riflessioni reali e concrete. Forse cambierete idea, o forse no…

Viaggiare a vela

In barca non si è mai ospiti

Se quando pensate di viaggiare vi immaginate serviti e riveriti durante tutto l’arco della giornata con qualcuno sempre pronto a prepararvi il vostro drink preferito o a soddisfarvi in ogni vostra richiesta, probabilmente una lunga crociera potrebbe essere un incubo per voi. In barca non si mai ospiti. Si lavora alle manovre, si fanno i turni di guardia, si eseguono lavori di manutenzione, ci si fa il bucato e si lavano i piatti, cos’ come si risparmia acqua e corrente elettrica e si provvede alla raccolta differenziata della spazzatura. In altre parole in barca si è completamente autonomi.

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Cucinare con il mal di mare

Cosa vi suggerisce l’idea di cucinare pasti per 5-6 persone in un piccolo spazio angusto e poco arieggiato dove tutto è centellinato e stipato alla perfezione e magari con la barca che sbanda e oscilla a causa dei frangenti? Vi viene la nausea? Potreste non essere pronti per la crociera.

Viaggiare a vela

Scordatevi le sfilate di moda

Siete pronti ad indossare solo il costume da bagno e stare a piedi nudi per 24 ore al giorno per un numero variabile di giorni e rinunciare al vostro guardaroba preferito? In barca si sta rilassati, si veste informale, fa caldo, al massimo si devono indossare capi tecnici per proteggersi dalle intemperie. Non c’è spazio per i patiti del fashion e dei vestiti alla moda.

In barca vige l’elogio del tempo perso

Se l’unico modo in cui immaginate di viaggiare tra luoghi meravigliosi è di spostarvi alla velocità della luce correndo da un posto all’altro, sicuramente navigare su una barca a vela non fa per voi. I tempi a bordo sono lenti e rilassati e così quando si scende a terra negli scali. Si passeggia lentamente, si godono i panorami, ci si perde lungo vicoli e sentieri. Al limite potete considerare l’idea di di girare su un motoscafo.

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In barca zero privacy

Se siete solitari e vi piace passare molto tempo per conto vostro o vi scoccia condividere spazi ristretti, giornate spalla a spalla e momenti di intimità, la barca non fa per voi. A bordo gli spazi sono ristretti, anche su barche molto grandi un po’ si soffre. Si vive ammucchiati, quasi non c’è privacy, si sente tutto e per trovare un momento tutto nostro si fa davvero fatica. È un’esperienza totalizzante anche per questo, ma s’impara a essere discreti e sensibili alle esigenze altrui e alle buone maniere.

Credere, obbedire, navigare

Se non riuscite ad obbedire, a rispettare le regole, se non sopportate di essere rimproverati o di eseguire un ordine, scordatevi di salire in barca a cuor leggero. A bordo vige una precisa gerarchia. Decide lo skipper che fa il bello e cattivo tempo della crociera: decide la rotta, gli scali, i tempi della navigazione e del riposo, i turni di guardia e controlla che ciascuno rispetti il suo ruolo e le sue mansioni. Non è un vezzo, ma un elemento fondamentale della sicurezza di barca ed equipaggio. Se vi piace l’anarchia, sbarcate subito, anzi a bordo non ci salite proprio.