Una volta scoperto il kitesurf, non si vede l’ora di tornare in acqua e sfogare la propria passione. La voglia più grande è di viaggiare per esplorare spot diversi con condizioni migliori e allora si parte ovunque, fino in capo al mondo. Ma il bello è farlo insieme, condividere esperienze e la vera felicità.

Imparare il kitesurf vuol dire coltivare l’arte del viaggio. Una volta che si diventa kiter si vuole una cosa sola: passare il più tempo possibile in acqua, sentire l’adrenalina, il vento in faccia, respirare la libertà pura che regala questo sport. L’imperativo che ci viene dall’anima è: andiamo a fare kite! Non importa la stagione in cui siamo, la temperatura fuori dalla finestra, i doveri quotidiani e le incombenze che ci assillano ogni giorno. Non appena sentiamo soffiare un po’ di vento, il richiamo del mare è troppo forte, vogliamo solo stare in spiaggia e sfogare la nostra passione.

Ecco perché al di là degli home spot, quelli dove siamo cresciuti, abbiamo imparato o perfezionato la nostra tecnica di riding, siamo sempre alla ricerca di altre destinazioni in giro per il mondo che offrono le condizioni migliori: venti costanti, onde di qualità, sole e atmosfera rilassata. Insomma un kiter è una persona sempre in viaggio. Vorrebbe partire sempre, nella ricerca della sua personale “Endless Summer”.

Kitesurf viaggio

I viaggi sono le nostre boccate di ossigeno

I viaggi kite in luoghi esotici punteggiano la nostra agenda stagionale, sono come delle boccate di ossigeno, nella nostra vita spesso in apnea per gli impegni e le responsabilità. Sono la nostra fuga, il recupero di noi stessi, il patto rispettato con i nostri desideri di bambini di giocare, divertirci, stare bene. Ci informiamo sugli spot migliori, scambiamo informazioni, leggiamo resoconti di altri rider come noi e ogni anno mettiamo la bandierina sul nostro mappamondo personale: fatto, qui ci sono stato. Brasile, Sudafrica, Hawaii, Canarie, Marocco, Caraibi, Vietnam, ogni destinazione è diversa dall’altra, offre scenari differenti, condizioni meteomarine alternative, colori e profumi tra i più variegati. In tutte però si respira quella atmosfera di beach life che ci piace tanto ed è subito contagiosa.

C’è una componente del viaggio in kitesurf che è altrettanto importante del vento, del sole e delle sessions in acqua. Come diceva Christopher McCandless in Into the Wild “la felicità è reale solo quando è condivisa”. Un viaggio da kiter davvero felice è un viaggio in compagnia di altri kiter. È incredibile come il kitesurf possa essere al tempo stesso uno sport tanto solitario in acqua, quanto “social” a terra. Sembra quasi impossibile tenere per sé questa felicità e la valanga di emozioni che ci travolgono ad ogni uscita, soprattutto perché sono le stesse per tutti. I kiter sono una tribù che parla una lingua comune, vive le stesse esperienze e ognuno si riconosce nell’altro. Lo stare insieme è il vero motore di questo sport che non a caso è artefice di amicizie intense, durature e sempre molto speciali. Si esce insieme, ci si supporta, si progredisce, si affrontano gioie e dolori, si condividono le attese del vento, la ricerca dello spot migliore e a poco a poco si diventa fratelli e sorelle.

Kitesurf viaggio

Il vero segreto dei kite camp sono gli amici

Ecco qual’è il vero segreto dei kite camp: gli amici. Provate a partire da soli: certo siete liberi di scegliere posti e tempi, prenotare voli e hotel direttamente dal vostro pc, scoprire spot da sogno in giro per il mondo. Se siete viaggiatori esperti il fai-da-te certo non vi spaventa e probabilmente in certi casi vi permette anche di risparmiare sui costi delle vostre vacanze. Ma quello che è altrettanto sicuro è che vi perdete un ingrediente importante dell’essere kiter, la condivisione, il gruppo, le amicizie. Il viaggio per il kitesurf ideale è in gruppo.

Partire in gruppo è come una festa, ci si conosce tutti dopo pochi minuti, si scambiano esperienze, si sfrutta il passaparola. In acqua ognuno per sé naturalmente, ma in spiaggia si marca il territorio, si lascia l’attrezzatura tutta insieme, come un piccolo villaggio che presidia la spiaggia. C’è la possibilità di confrontarsi sulla tecnica, darsi suggerimenti e dritte sulle manovre e i tricks da chiudere, si crea del sano agonismo e ci si motiva a vicenda per superare le difficoltà, le insicurezze o le paure. Altro vantaggio del kite camp è la possibilità di provare attrezzature differenti e aggiornate, un trapezio, un’ala, una tavola. Si vivono esperienze di riding diverse e si comincia ad avere una visione più larga e approfondita di questo sport. Si fanno le foto, si girano video, si ride tanto. Tutto insieme è più veloce, intenso, divertente.

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Kitesurf viaggio

Da un viaggio kite si torna sempre più ricchi

Siete pronti per il kitesurf da viaggio? Soprattutto si parte insieme per vacanze all’insegna della propria passione con l’obiettivo di prendere tutto il vento possibile, stare in acqua ogni giorno e regalarsi momenti di puro piacere. Quello che ci rimane scolpito addosso durante questi viaggi in giro per il mondo sono le facce contente, i larghi sorrisi, la meraviglia di una ennesima giornata piena di vento, di onde, di azione, di divertimento. Insomma una cosa è certa: quando si partecipa a un kite camp si torna diversi, più ricchi, più bravi, più felici e soprattutto con un’agenda di nuovi numeri da chiamare, quelli degli amici che si è appena lasciati e che non si vede l’ora di incontrare ancora per stare insieme, uscire in mare oppure partire per un altro meraviglioso viaggio da kiter.