
Dimenticatevi il cala sole, bello ma più o meno alla portata di tutti. Uscire in kitesurf di notte approfittando della luce lunare è un tuffo nell’ignoto, un’esperienza di navigazione ad alto tasso emotivo e quasi mistica. I principianti sono banditi, ma anche i rider esperti devono prendere qualche precauzione, vediamo quali.
Avete mai provato il kitesurf di notte? Più o meno a tutti i rider capita prima o poi di attardarsi in acqua fino all’imbrunire per approfittare di un pomeriggio di vento che stenta a smettere di soffiare. Un classico è addirittura uscire al calasole, quando proprio in prossimità del tramonto a volte si spendono in acqua le ore migliori di una giornata grazie a questo effetto speciale dei regimi di brezza sotto costa. Durante la sunset session quasi sempre si crea un’atmosfera magica: si dirada il numero di rider sullo spot e si continua a navigare da soli con i propri pensieri, mentre le ombre dell’attrezzatura si allungano a pelo d’acqua e i contorni della costa si fanno meno nitidi. I colori infuocati del sole che tocca l’orizzonte sugellano alla fine il momento zen.
Altra cosa è sperimentare una vera e propria uscita con il kitesurf di notte, dopo che il sole è definitivamente tramontato e il drappo della notte è calato sulla spiaggia. La luce su cui si può contare in questo caso è solo quella della Luna, una luce fredda, opalina ma altrettanto intensa, brillante e innegabilmente carica di suggestioni. Fare kitesurf di notte è una sfida, è gettarsi nell’ignoto, ma è anche respirare un senso di pace nuovo, sentire il mare piuttosto che vederlo e assaporare le sue vibrazioni. Il kitesurf al chiaro di Luna può essere un’esperienza certamente originale ed ad alto tasso di emozioni, purché si adottino delle scrupolose misure di sicurezza e particolari accorgimenti. Vediamo quali sono.
La Luna col kite è piena o si resta in spiaggia
Naturalmente se si vuole uscire in kitesurf di notte approfittando della luce della Luna, occorre scegliere un notte di Luna piena, quando cioè l’emisfero lunare illuminato dal Sole è interamente visibile dalla Terra. In genere la Luna piena si presenta ogni circa 30 giorni, quindi è bene conoscere prima le fasi lunari per sfruttare appieno questo spettacolo della natura nello spot in cui ci si trova. Solo durante il plenilunio infatti durante il riding notturno si può godere di una luce che per quanto molto più tenue di quella solare permette una visibilità decente sotto costa, a patto però che non ci siano nuvole che possono schermare del tutto i raggi lunari. Nelle giornate di cielo sereno si può uscire anche quando la Luna è quasi Piena, quindi uno o due giorni prima o dopo il plenilunio.
Scogli, frangenti e forti correnti i nemici da evitare
Uscire in mare con il kitesurf di notte è comunque un azzardo, per questo occorre scegliere uno spot che si conosce molto bene. Possibilmente dovrebbe essere un tratto di costa tranquillo, a scarso traffico marittimo, facile e sicuro: senza shorebreak vigoroso, niente rocce, o comunque limitate e vagliate accuratamente, con correnti modeste, soprattutto quelle pericolose di risacca, con escursioni di marea limitate e assenza di ostacoli alla navigazione, quali boe, gavitelli, reti da pesca, imbarcazioni ormeggiate, piattaforme e pontili. Da evitare anche delta di fiume e canali di sbocco in mare, caratterizzati in genere da correnti improvvise ed escursioni di temperatura dell’acqua. L’area di navigazione, i punti di ingresso e di uscita in acqua, i punti limite e le zone di eventuale rischio dovrebbero essere stabiliti prima della session e comunicati in modo chiaro a tutti i rider. Così come pure la durata indicativa della session.
Stessa assenza di ostacoli importanti, come rocce, alberi, costruzioni e fili elettrici dovrebbe esserci in spiaggia, soprattutto nella zona di lancio e decollo del kite, ma anche nelle aeree adiacenti in cui si può arrivare durante la session proprio malgrado, per esempio in caso di scarroccio o di difficoltà a rilanciare l’ala in acqua o per qualsiasi problema con l’attrezzatura durante la navigazione.
Uscire in gruppo, meglio con rider esperti
Un’uscita in kite in notturna, anche con una bella e invitante Luna piena, non è roba per tutti. Le condizioni di visibilità scarsa rendono tutto più difficile, soprattutto se qualcosa va storto. Un principiante o comunque un rider che non è solido nella navigazione o con i sistemi di sicurezza o il self rescue è bene che rimanga a terra. Gli stessi rider esperti non devono assolutamente uscire da soli, in modo da monitorarsi e assistersi a vicenda durante la session e far fronte insieme a qualunque evenienza. L’ideale sarebbe formare gruppi di due o tre rider che fanno gli stessi bordi a distanza di sicurezza.
Ogni rider impegnato in una session notturna anche di una manciata di minuti dovrebbe indossare le dotazioni di sicurezza standard, quindi giubbotto salvagente o impact, caschetto e tagliacavi assicurato al proprio trapezio. Una buona idea è anche quella di dotarsi di una lampada frontale, utilissima non solo per preparare e gestire l’attrezzatura ma anche durante la navigazione o in caso di problemi. Al limite una volta in acqua si può anche spegnere ogni tanto, giusto per godersi la luce naturale della Luna, ma sapendo che con un semplice click si può contare su una fonte luminosa supplementare.
Luci di navigazione, compagne notturne
La gestione dell’attrezzatura, in particolare l’ala e i cavi della barra di controllo e i sistemi di sicurezza, rappresentano il più importante fattore critico durante un’uscita in condizioni di visibilità limitata. Per questo da alcuni anni sono disponibili sul mercato delle apposite luci a led che possono essere fissate sia al kite che ai cavi che alla tavola stessa. Si tratta di dispositivi impermeabili e disponibili in luci colorate diverse che identificano zone strategiche del kite, per esempio la leading edge o i tips, l’intradosso o l’extradosso, le prelinee delle back o i sistemi di brigliaggio. Alcuni modelli ad hoc possono essere facilmente acquistati on line su siti internet specializzati, come per esempio www.cobrakites.com o www.passionkites.com.
Grazie a queste luci di navigazione il kiter portoghese Francisco Lufinha meno di un anno fa, nel luglio 2015, è riuscito ad attraversare l’oceano Atlantico da Lisbona all’arcipelago di Madeira, navigando per tutta la notte in alto mare.
Insomma navigare di notte planando su una tavola e trainati da un kite che si staglia in cielo contro una seducente Luna piena ha un indiscutibile fascino. Magari non si proveranno manovre e salti radicali, ma si riuscirà lo stesso a godere della pace e di quel fascino tutto particolare del mare che di notte è ancora più misterioso.